
Revolution Culture: Un Ponte Musicale per un Futuro di Pace e Sostenibilità
Nella vibrante atmosfera di Roma, l’11 Maggio 2024 il River Bar si prepara ad accogliere un evento straordinario che va al di là della semplice esibizione musicale.
L’11 Maggio, Revolution Culture, un movimento che promuove la pace, la sostenibilità e il cambiamento attraverso la musica, si unisce agli artisti di spicco per creare una serata indimenticabile.

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Tra questi, il talentuoso artista di SUM , MIDIRAMA si esibirà live insieme ad altri musicisti di grande calibro come An On Bast, Francesco Zappalà, The Violinist, Oscar Aurino, Enry Soul e T. Lorenz. Clicca QUI per l’evento-
REVOLUTION CULTURE
Guidato dal visionario musicista e imprenditore Alex Leon, Revolution Culture si pone l’ambizioso obiettivo di utilizzare la musica come catalizzatore per un futuro migliore. Leon, fondatore di Monferrato Music Management e direttore artistico di Revolution Culture, porta avanti una missione che va oltre il semplice intrattenimento, focalizzandosi sull’impatto sociale e ambientale della musica e della cultura. Attraverso la sua organizzazione senza scopo di lucro, Revolution Culture cerca di diffondere un messaggio di speranza e cambiamento, promuovendo la gentilezza, l’inclusione e l’adozione di pratiche sostenibili nella vita di tutti i giorni.
Il suo impegno per la sostenibilità ambientale si manifesta non solo attraverso gli eventi musicali, ma anche tramite progetti concreti volti a rendere scuole, ospedali e comunità energeticamente indipendenti.
Per saperne di più su questa straordinaria iniziativa e sulle sue ambizioni future, abbiamo avuto il privilegio di intervistare Alex Leon.
Puoi condividere con noi un po’ della tua esperienza personale come violinista e come hai scoperto la tua passione per la musica?
Innanzitutto grazie per questa bellissima opportunità di raccontarvi un po’ su chi sono. Mi chiamo Alex Florin Leonte in arte Leon o Alex Leon, nasco nel 1987 in Romania, inizio lo studio del violino all’età di 5 anni, mi laureo in questo bellissimo strumento al Conservatorio di Genova e perfeziono la mia tecnica con diversi maestri come Massimo Quarta, Piergiorgio Rosso, Bin Huang e Maxim Vengerov. Mi piace la musica, adoro l’improvvisazione e la composizione. Studio musica jazz e improvvisazione con Marco Tindiglia, Masa Kamaghuci, Dave Douglas e Furio Di Castri. Ho iniziato a suonare questo strumento grazie a mia nonna, la quale per farmi stare buono mi metteva tra le braccia da bambino quello che poi sarebbe diventato il mio migliore amico.
Quali influenze musicali hanno plasmato il tuo stile e la tua visione artistica?
Ovviamente la musica classica, però c’è molto altro, ho suonato tantissimi generi, dalla musica tradizionale celtica alla musica folk, musica rock, musica popolare, per arrivare alla musica jazz e improvvisare e suonare la natura, nel mio progetto The Sound Of Nature
Cosa ti ha ispirato a fondare Revolution Culture e quali sono i principali obiettivi che ti proponi di raggiungere attraverso questa iniziativa?
Mi hanno ispirato tutte le persone buone, gli animali, la terra che ha bisogno di essere ascoltata, perché Noi siamo Natura!
Come è nata l’idea di utilizzare la musica come strumento per promuovere la pace, la sostenibilità e il cambiamento sociale?
La musica è l’unica arte in grado di far stare insieme persone di diverse culture, è l’unico modo che ci libera davvero e ci dà la pace.
Qual è il ruolo degli artisti e dei musicisti nell’ambito di Revolution Culture, e come li coinvolgi nel tuo movimento?
I musicisti sono il motore del cambiamento, insieme noi artisti possiamo arrivare alle persone per fare capire che si può essere felici con molto meno.
Revolution Culture ha già avuto un impatto tangibile sulla comunità? Puoi condividere con noi alcuni dei progetti e delle iniziative che avete realizzato finora?
In questi due anni abbiamo fatto numerosi eventi però non abbiamo ancora un impatto tangibile. Ma il movimento sta crescendo e noi vogliamo creare ponti con altre organizzazioni.
Quali sfide hai incontrato nel promuovere la sostenibilità e l’attivismo sociale attraverso la musica, e come hai affrontato queste sfide?
Alle persone non frega molto, vogliono che sia sempre qualcun’altro a fare le cose necessarie. Invece qui si tratta di farle noi, per noi stessi. Senza un cambiamento interiore non è possibile.
Quali sono i tuoi progetti futuri per Revolution Culture e come prevedi di coinvolgere sempre più persone nel tuo movimento?
I progetti futuri sono il nostro festival, Revolution Culture Festival che si terrà in un bellissimo posto, Torre di Vengore Roccaverano il 19,20 e 21 luglio 2024.
Cosa vorresti che il pubblico portasse con sé dopo aver partecipato agli eventi di Revolution Culture?
Il pensiero che noi tutti insieme possiamo cambiare il capitalismo e il mondo che consuma tutto. L’evento è un momento per celebrare e noi ogni volta celebriamo l’amicizia, la possibilità di conoscere persone che veramente stanno vivendo in un modo alternativo, sano e con rispetto dell’altro.
Quali consigli o insegnamenti vorresti condividere con i giovani musicisti e promotori culturali che aspirano a seguire le tue orme?
Di essere così come sono, di non piegarsi alle volontà di qualcun’altro, di studiare e di non smettere di amare.

Prossimi eventi di Revolution Culture
Vi aspettiam quindi al River Bar di Roma con Midirama, An On Bast, Francesco Zappalà, The Violinist, Oscar Aurino, Enry Soul e T. Lorenz, l’11 Maggio 2024 e il 19, 20 e 21 Luglio a Torre di Vengore Roccaverano per l’attesissima prima edizione del festival di Revolution Culture. Non possiamo ancora svelarvi chi saranno gli ospiti per questo festival, ma possiamo già anticiparvi che sarà un’artista SUM!
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